(Adalberto Muzio)
Carissime e carissimi,
giovedì 19 ricorre l’ottavo anniversario del ritrovamento su una panchina di piazza Durante del cadavere di Claudio Cellamare, una persona senza fissa dimora, ma ben noto cittadino del quartiere (a questo link il racconto di cronaca della sua fine, ma soprattutto della sua presenza discreta nel quartiere http://www.affaritaliani.it/…/milano-muore-clochard-sesto19…), morto lì nel corso della notte. Si trattava del sesto decesso di un senza fissa dimora in venti giorni a Milano, mentre la sindaca Moratti dichiarava «Siamo attrezzati per tutte le emergenze freddo». Per fortuna, grazie al lavoro del Comune e del nostro assessore Majorino iniziato con la giunta Pisapia e continuato con Sala, oggi la nostra città attrezzata lo è veramente, anche se purtroppo un morto c’è stato anche quest’anno (http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/morto-freddo-1.2801035, circostanza che ci sollecita a segnalare al Comune ogni persona a rischio, come spiegato nell’articolo)!
Il motivo per cui vi scriviamo tuttavia non è di fare e sollecitare una polemica politica, ma di invitarvi a riflettere sul fatto che qualcuno – nel 2017 come già otto anni fa – possa morire di freddo in una notte gelida, a pochi passi dalle nostre ben riscaldate case e dal nostro circolo. Per farlo insieme, invitiamo anche chi può a trovarsi giovedì 19 mattina alle 8.30 (l’orario dovrebbe favorire la presenza di tutti coloro che lavorano) per un momento di raccoglimento comune e per lasciare un mazzo di fiori dove Claudio Cellamare fu trovato morto. Inoltre, vi sollecitiamo a proporre al coordinamento del Circolo “Fiorella Ghilardotti” idee per un’iniziativa da presentare a Municipio 3 e Comune, in ricordo di Claudio Cellamare e di tutte le persone senza fissa dimora decedute per il freddo.