(Pierangelo Rovelli)
La Commissione antimafia del Comune di Milano presieduta dal Presidente David Gentili, si è riunita il 26 gennaio per presentare il nuovo Piano Triennale Anticorruzione del Comune di Milano.
Presente l’assessore Lipparini, che ha la delega alla trasparenza, di cui si è anche trattato in questa commissione, ha introdotto il Presidente della commissione David Gentili.
Simonetta Fedeli, segretario generale del Comune di Milano, ha poi presentato una sintesi dell’applicazione a Milano della legge 190 del 6/11/2012 istitutiva del Piano TriennaleAnticorruzione, che prevede un sistema a due livelli:
– nazionale, su indirizzo dell’ Autorità Nazionale Anticorruzione,
– decentrato, con la predisposizione da parte di ogni amministrazione pubblica di un piano triennale di prevenzione.
La legge prevede che il piano sia predisposto dal responsabile anticorruzione e trasparenza, individuato nella figura del Segretario Generale e che la giunta lo approvi (entro il 31 gennaio).
Il piano deve prevenire la corruzione e nell’ultima versione integra anche il piano della trasparenza, che prima era separato.
Il piano mira a
- conseguire l’obiettivo di ridurre i casi di corruzione
- individuare i possibili casi di corruzione contestualizzandoli nell’ente
- creare un contesto sfavorevole alla corruzione
- consolidare nei dipendenti pubblici la consapevolezza dei principi di etica e legalità dell’azione amministrativa
Il piano dura tre anni ed è soggetto a aggiornamento annuale. Il primo piano è del 2014 ora siamo alla nuova edizione 2017-2019.
I principi cardine sono
- la prevenzione
- far partecipare la struttura alla preparazione del piano coinvolgendo tutti i dirigenti e i dipendenti
- seguendo le indicazioni del piano nazionale individuare le attività esposte a corruzione
- definire modelli operativi per la gestione del rischio.
La dott.sa Mariangela Zaccaria, Vicesegretario generale è poi intervenuta sui contenuti.
La legge indirizza la prevenzione di comportamenti illeciti o anomali che favoriscono la corruzione. Il piano nazionale non ha specificato però quali sono i comportamenti anticorruzione da assumere. Ogni ente ha quindi il proprio piano e nessuno può copiarlo da un altro perché l’ambito è diversificato territorio per territorio. Il primo contesto è la conoscenza dell’ambiente in cui ci troviamo.
Il Comune di Milano prevede nel suo piano anticorruzione modelli operativi per tutti gli ambiti. Modelli operativi vuol dire procedure comportamentali per evitare fenomeni anomali.
I principi base del piano sono:
- Il contatto diretto con l’utenza aumenta il rischio senza alcun vantaggio; i contatti devono avvenire tramite sistemi informatici e standardizzati, senza alcun contatto con le imprese;
- Procedure standardizzate: standardizzazione dei bandi, appalti, subappalti, COSAP, ecc….la standardizzazione è la garanzia della trasparenza
- Aggregazione dei ruoli: è più facile corrompere una persona che 5 che si occupano di un bando. Costituire gruppi di lavoro a sostegno di soggetti che avevano la rersponsabilità unica. Ad esempio il RUP, responsabile unico del procedimento delle opere, potrebbe guardare da solo l’anomalia, il Comune di Milano gli ha costituito un gruppo di lavoro affinche’ sia supportato e di conseguenza controllato nell’attività; altro esempio, gli avvocati che formano il collegio difensivo dei ricorsi dell’amministrazione sono sempre tre.
- Separazione dei ruoli: per l’erogazione dei contributi il funzionario che si occupa dell’istruttoria prima del provvedimento di erogazione è soggetto diverso da quello che effettivamente eroga.
Nell’elaborazione dei modelli operativi e nell’analisi del rischio residuo, sono stati presi in esame i processi già oggetto della certificazione ISO9001 valutando:
- La probabilità del verificarsi di un evento di natura corruttiva
- La gravità dei danni conseguenti all’ evento corruttivo , puntando dove il danno può essere più grave;
- L’incidenza in valore della specifica attività (ad esempio le autorizzazioni COSAP vanno verificate e tracciate perché piccole ma numerosissime);
- Il numero dei dipendenti coinvolti in un’attività .
Tutti questi criteri sono poi confluiti in 239 modelli operativi che guardano a tutti i settori dell’amministrazione.
Come ha poi sottolineato l’assessore Lipparini, la questione dell’accesso ai dati e alle informazioni è una parte integrante del piano triennale anticorruzione e trasparenza, perché quest’ultima è un prerequisito per la lotta alla corruzione. L’accessibilità dei dati rapida, facile e efficiente è parte fondamentale del processo anticorruzione.
Tra le novità rilevanti introdotte in termini di trasparenza vi è l’introduzione del nuovo istituto dell’accesso civico generalizzato agli atti e ai documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, l’unificazione fra il Programma triennale di prevenzione della corruzione e quello della trasparenza e l’introduzione di nuove sanzioni pecuniarie.
Il Comune di Milano intende, da un lato, consolidare la pubblicazione di alcuni dati, informazioni e documenti, di cui non è prevista l’obbligatoria pubblicazione per legge, secondo modalità già in uso, e dall’altro implementare il sito “Amministrazione Trasparente” di altri contenuti ugualmente non obbligatori.